Il background del traduttore professionista: l’importanza di un partner qualificato

Si sente sempre più parlare di traduttore di Lingua Madre o Madrelingua.
Nel settore traduzione e interpretariato significa che il traduttore o l’interprete è nato, ha vissuto e ha studiato nella lingua del paese che diventerà quella che nel nostro gergo è chiamata lingua d’arrivo. Mentre la lingua sorgente è quella del testo originale da tradurre.

Ecco un esempio:
La traduttrice capogruppo tedesca della CITI di Reggio Emilia, Monika Kübbeler, nata a Colonia e con un percorso di studi alla facoltà di Scienze Biologiche – Università di Bonn e Modena, traduce verso la propria madre lingua o lingua d’arrivo: il tedesco. Nel suo caso sia dall’italiano che dall’inglese, due lingue sorgenti.

I madrelingua traduttori non hanno tutti lauree in materie scientifiche o tecniche, però la grande maggioranza ha studiato lingue all’università dopo un percorso di maturità classica con due, tre o più lingue straniere.

Ma presentiamo le altre componenti della CITI traduzioni di Reggio e Modena:

  • La madrelingua italiana, responsabile del settore medicale cosi come la responsabile del settore biomedicale, provengono da un percorso di studi classici con laurea in lingue e scuola interpreti (DE, EN, FR)
  • La traduttrice specializzata in finanziario e giuridico ha un percorso di università agraria e diploma in lingua francese, per avere impartito corsi di aggiornamento alle insegnanti di francese delle scuole superiori presso un Istituto di Cultura Francese.
  • La capogruppo delle traduttrici italiane, Uliana Carelli, con percorso di scuola interpreti e laurea in lingue è un’esperta di lingua tedesca, inglese, francese, spagnolo, ma anche latino e greco. Il soprannome di “enciclopedia” che si è meritata è una garanzia anche per la CITI!

Però la lingua non è tutto: l’era moderna richiede anche conoscenze informatiche e l’utilizzo di software complessi di TA (traduzione assistita).

Il passaggio dalla calligrafia alla tastiera non è stato immediato per i traduttori, soprattutto per quelli che oggi hanno superato la quarantina.
L’importante è comunicare in modo giusto e corretto, e meno male che la bella scrittura, che oggi appartiene sempre più al mondo degli artigiani, si ritrova ancora sui prodotti, sulla pubblicità, sulle insegne o nei libri.

Tuttavia l’uso del Computer e di Internet ha notevolmente aiutato il traduttore, sia nelle più semplici operazioni di archiviazione e recupero testo che nelle sue continue ricerche di terminologia.

Ecco i traduttori e gli interpreti traghettati nel XXI secolo, con armi e bagagli di cultura classica, e la consapevolezza di fare parte di un mondo sempre più digitale.

By |3 Settembre 2013|