Traduzione simultanea: nuovi sviluppi all’orizzonte?
Fonte: dal Blog di Jacques Attali
Liberamente tradotto dalla lingua francese da Fabrice Lanfrey, Interprete Traduttore alla CITI Soc. Coop.
Microsoft ha appena annunciato che i suoi ricercatori hanno messo a punto, dopo dieci anni di lavoro, con l’aiuto della sua filiale Skype, un software di traduzione orale simultanea, battezzato Skype Translator, che un giorno permetterà di parlare in una lingua e di essere ascoltato in un altra, ma fino ad oggi è stato sperimentato soltanto dall’inglese al tedesco e al cinese, sotto forma di sottotitoli durante le videoconferenze.
Questo progetto raggiunge l’ideale utopico di una comunicazione generale di tutti gli umani, nel villaggio planetario, senza peraltro fare scomparire la diversità delle lingue, come esisteva prima che la torre di Babele separasse gli uomini; e come sognano tuttora autori di fantascienza come Gene Roddenberry, che conferisce questo potere al capitano della navicella Enterprise, nell’universo di Star Trek.
A cosa servirà veramente questo software? Difficile dirlo: la storia ci insegna che gli uomini si sono sempre sbagliati sul vero ruolo delle nuove tecnologie di comunicazione. Si pensava, infatti, al momento della loro apparizione, che la stampa, il grammofono, il telefono, la radio, la televisione o il computer non avrebbero fatto altro che rafforzare i poteri dei potenti del momento. Però questo non si è mai avverato.Oggi, alcuni immaginano che la traduzione simultanea sarà utilizzata per rinforzare i mezzi dell’economia di mercato e in particolare per commerciare e giocare on-line con il mondo intero; che questo servirà sopratutto al marketing, alla pubblicità, ai servizi dei mercati legali o criminali, e a predicatori, imbonitori terroristi, ammaliatori di folle, istrioni o uomini politici che potranno cosi evadere dal confine della loro lingua, per elettrizzare l’intero pianeta.
Inoltre, supponendo che tale tecnologia possa realmente essere messa in opera, chiuderà ogni popolo nella sua lingua, scambiando solo tramite traduzioni fatte da voci automatiche. Le lingue si nutriranno meno le une dalle altre; ognuna si paralizzerà e morirà, o evolverà soltanto all’interno di se stessa. E perderemo la principale fonte di risveglio dell’intelligenza, che è l’apprendimento di molteplici lingue. Tutto ciò farà la felicità dei potenti, quali che essi siano.In realtà, una tecnologia come questa non sarà disponibile su larga scala tanto presto. Prima perché non sappiamo ancora tradurre automaticamente in modo convincente un testo scritto, che rappresenta una sfida linguistica e cognitiva da affrontare molto meno difficile della traduzione simultanea.
Secondo perché bisognerebbe essere capaci, in teoria, di tradurre « al volo » due a due le 8.000 lingue esistenti, pari a circa 64 milioni di combinazioni e dunque altrettante versioni di software.Dunque ci si accontenterà senza dubbio, se non stiamo attenti, di tradurre le coppie di lingue principali, che sono un centinaio. E le lingue che non avranno a disposizione questi software di traduzione simultanea verso le lingue dominanti continueranno a scomparire, come lo fanno già in questo momento, ma ancora più rapidamente.
Ciò nonostante, a nulla servirebbe opporvisi. Bisognerebbe invece incoraggiare questa tendenza, in particolare a partire dalle lingue principali; da e verso tutte le lingue anche più rare, spingendo così a sviluppare software open di traduzione che, come l’abbiamo visto con Wikipedia, porteranno a un massiccio sviluppo di software di traduzione, più o meno affidabili, tra le lingue rare. Sarà allora possibile scoprire culture portate da lingue con pochi locutori. Le leggi, dette « di gravità » (secondo le quali una lingua ha tanto più impatto economico quanti più locutori possiede), non si applicheranno più; ogni nazione, per piccola che sia, con un basso numero di locutori della sua lingua, potrà essere in rete con tutte le altre e avere un grande ruolo economico, politico e culturale. Questo farà apparire innumerevoli nuovi servizi, fuori dal regno del mercato e della politica, per insegnare, curare, distrarre, guidare, consigliare, condividere, creare, aiutare, consolare, amare.
In un mondo dove la forza delle idee rimarrà potente almeno quanto le armi, la traduzione simultanea automatica sarà un giorno un elemento essenziale di un potere maggiore, forse il più antico di tutti: quello delle parole.