Traduzioni: l’Europa rimane il primo mercato di esportazione per l’Italia
Le esportazioni in Italia funzionano. Lo dice il rapporto Istat sulle esportazioni nelle regioni italiane tracciando un primo bilancio per l’anno in corso.
Nel primo trimestre 2011, tra le regioni che presentano i contributi maggiori alla crescita delle esportazioni nazionali, si segnalano aumenti tendenziali superiori alla media per le esportazioni da Emilia-Romagna(+19,2%) e Lazio (+30,5%).
Sui mercati extra UE, inoltre, i maggiori incrementi tendenziali si rilevano per Veneto, Emilia- Romagna, Liguria, Lazio e Sicilia.
Da oltre 30 anni, oltre a tradurre per le aziende italiane dei più svariati settori quali Energia (ABB-SACE), farmaceutico-biomedicale (Adler-Ortho, Gambro-Dasco…) Meccanica, Automotive (Gruppo Argo, Goldoni), collaboriamo con importanti agenzie estere in Germania e Francia, diventando cosi un esportatore a pieno titolo.
“Tra i primi mercati , come per le aziende produttrici di beni, la Germania e la Francia rappresentano più del 18% del fatturato delle traduzioni”, afferma Fabrice Lanfrey
Ma quante sono le lingue che la CITI propone tra i suoi servizi di traduzione?
“La CITI Soc. Coop ha attualmente una capacità di produzione in moltissime lingue estere. Dalle più note (inglese, tedesco, francese, ecc.) alle più remote (punjabi, urdu, indi …). Tra l’altro – conitnua Lanfrey – l’Europa rimane il primo mercato per l’esportazione dall’Italia, e non dobbiamo dimenticare che nella sola UE le lingue ufficiali sono ben 23, senza contare gli altri paesi non aderenti alla Comunità Europea o che lo saranno prossimamente, come la Croazia e la Turchia.
La CITI Traduzioni è in grado di fornire servizi di alta qualità in tutte queste lingue, grazie a più di 190 traduttori madrelingua e alla garanzia della professionalità che contraddistingue”.
Quali sono gli strumenti necessari per produrre testi in tutte queste lingue?
“Si chiamano CAT Tools ovvero Computer-Assisted Translation – spiega Lanfrey – software recenti formati da un Data Base in cui vengono registrate le frasi dei testi nelle varie lingue, creando una “memoria” che permette di ritrovare testi tradotti precedentemente, anche a distanza di mesi. Questi programmi sono fra l’altro compatibili con i programmi di impaginazione più rinomati (Indesign, Quark-X-Press, FrameMaker…) e con i linguaggi di programmazione HTM, ecc. Lo scopo di questi programmi è di recuperare le parti del testo che si ripetono o che erano già state tradotte precedentemente. Questa possibilità è preziosa soprattutto nel campo della manualistica, creando un vantaggio enorme per un’Azienda che produce manuali per macchine diverse, ma con una base documentale e normativa simile. Questi strumenti – continua Lanfrey – permettono alla CITI di analizzare i testi e di proporre sconti in base alla percentuale di recupero ripetizioni”.
I traduttori, oltre ai programmi, dispongono di aiuti esterni?
“Primo fra tutti la banca terminologica della Comunità Europea, che permette di ricercare parole o frasi nelle lingue ufficiali della UE.
Un’altra base che può essere utile anche alle aziende è la Base dati denominata e-CERTIS, strumento ideato dalla Commissione Europea come guida alle aziende nella giungla di documenti da fornire per partecipare a gare pubbliche nei vari paesi membri.
Qualche novità sul fronte della qualità?
“La qualità a un prezzo competitivo” è da sempre la filosofia aziendale della CITI, che ha ottenuto la Certificazione per il Sistema di Gestione in Qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2000 già nel 1999, oggi implementata con la Direttiva Europea sulla Traduzione EN 15038. Sono ancora poche le aziende che oggi usano il doppio controllo imposto da quest’ultima direttiva, che rappresenta un valore aggiunto importante per la CITI e una garanzia supplementare per le aziende che sanno di potere contare su servizi di alta qualità”.